Cronaca sulla vita ai lati di una persona malata

Settembre 2008

Introduzione

Il sindrome di Sjögren, come la maggior parte delle malattie croniche, è una malattia che non ha né inizio né fine, si introdusce dolcemente nelle nostre vite e prende dell'ampiezza, giorno dopo giorno. Non bisogna tuttavia, mai lasciare prenderlo il controllo, basta vivere con lasciandoglielo esprimersi ogni tanto.

Due aspetti saranno trattati in questa cronaca che si basa sull'esperienza di una relazione di coppia con una persona affetta. Il primo aspetto riguarda l'aiuto che si può portare alla persona malata. Il secondo tenterà di spiegare come ciascuno può esistere nella sua individualità malgrado le costrizioni della malattia. Perché come l'ho detto più alto, il sindrome non deve prendere il controllo e ciò vale anche per il cerchia.

Prima Parte: Assistenza A Persona in Pericolo

La persona malata ha bisogno di cure mediche e di un'assistenza al quotidiano. Si tratta di mostrare qui che si può migliorare grandemente la vita di una persona con alcune attenzioni non molto faticose per una persona in buona salute.

Consigli pratici

 

Le cure

Secondo la mia esperienza, è molto importante di pensare spontaneamente a colmare certi bisogni della persona malata evitandoli di chiedervi dei servizi. Sarete di un grande soccorso per il suo morale, permettendogli un poco di dimenticare tutto l'aiuto di cui ha bisogno. Potrete vedere velocemente quale sono i compiti che deve effettuare spesso e provare di trovare delle soluzioni affinché questi compiti diventano più semplici. Come non potrete tutto anticipare, fategli i favori che vi chiede con piacere e semplicità, affinché non si senta come un carico per voi.

La stanchezza

È provocata da numerosi fattori come i dolori cronici, l'attività del sistema immunitario, le tensioni nervose dovute all'anticipo della difficoltà a sopportare certi sintomi e altri ancora. In modo generale, bisogna prevenire la stanchezza fisica supplementare per le attività poco golose in energia e provare a bloccare la stanchezza nervosa fornendo un ambiente naturale meno stressante possibile.

La stanchezza è un elemento difficile a gestire. Non fa che impedire la persona di fare tutta l'attività fisica di cui ha bisogno : pesa anche doppiamente sul morale. Difatti, provoca un stress latente che può rendere la persona irritabile pure facendogli comprendere anche che è meno ad alto rendimento che era prima, ciò che è perlomeno una sensazione sgradevole. È molto difficile restare calma quando provate ad aiutare una persona e che critica questo aiuto o vi parli seccamente in ritorno. Questo è perché bisogna bene ricordarsi che sia tanto difficile di ammettere che si ha bisogno di aiuto e che quando si è teso a causa della stanchezza, il cattivo umore che ne consegue è più duro a respingere.

Seconda Parte: Che Ciascuno Trova Il Suo Posto

Una malattia grave è una cosa difficile a gestire per tutti, e questa parte ha per intenzione di aiutare ogni persona ad avere un atteggiamento che non nuocerà né a lei né a l’altro.

Restare nella misura

In una tale situazione, è facile lasciarsi andare a certi comportamenti estremi: bisogna chiedersi dunque se si non è troppo devoto per la persona malata al punto di dimenticare se stesso, o se, al contrario, si tenta di difendersi negando la situazione ed i problemi che genera.

Nessuno di questi due comportamenti è augurabile e tutti i due fanno soffrire dei due lati :

Nel primo caso, la persona in buona salute si dimenticherà completamente e non potrà affermarsi, ciò che può fargli solamente del torto, tutto come alla persona malata che si sentirà responsabile di questa situazione e culpabilisera di tanto più. Nel secondo caso, la persona malata si sentirà abbandonata ed incompresa mentre l'altra persona sarà rosa dell'interno per i sentimenti che prova a nascondere.

Il buono atteggiamento è dunque, a mio avviso, nella misura. Bisogna certamente assistere la persona malata ma il ruolo della cerchia non è quello dell'infermiera di guardia, perché ciò priverebbe uno e l'altro della loro indipendenza. Non è una ragione per comportarsi come se non accadeva niente di insolito: bisogna accettare la malattia e vivere con.

Conclusione

Quando la malattia sopraggiunge, ciò genera inevitabilmente una situazione difficile, delle tensioni, della sofferenza e ciascuno ha il suo modo di temerlo. L'importante è di considerare sempre la persona affetta per ciò che è malgrado questa fragilità del corpo. Non bisogna passare il suo tempo sia a compiangerla, o ad incoraggiarla inesorabilmente a battersi. È una persona che ha le sue debolezze, come tutti, è semplicemente più difficile di si adattare. Ma la malattia non definisce la persona. Una persona malata resta se stessa ed egli non occorre fargli sentire il contrario perché occorre assolutamente che custodisca suo gusto per la vita.

 

Justin

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